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Opportunità e sfide dell’intelligenza artificiale nella sanità del futuro: a questo tema è stato dedicato un convegno svoltosi nei giorni scorsi a Bologna, che ha visto protagonista anche un’esperienza piacentina.
Nicola Morelli, direttore di Neuroradiologia diagnostica, ha presentato un nuovo studio di ricerca innovativo, in fase di avvio, per migliorare la diagnosi e il trattamento dell’ictus ischemico acuto, una delle principali cause di morte e disabilità, che si verifica quando una grande arteria del cervello si ostruisce, riducendo il flusso sanguigno e causando danni cerebrali.
La diagnosi tempestiva è quindi fondamentale per intervenire rapidamente, ma l’interpretazione delle immagini mediche può essere lenta e imprecisa.
"Lo studio si concentra sull’uso di un software di intelligenza artificiale che analizza automaticamente le immagini di angiografia a tomografia computerizzata (Angio-TC) per identificare rapidamente le occlusioni nei vasi sanguigni principali del cervello. L’obiettivo è valutare se questo programma possa ridurre i tempi di diagnosi e migliorare l’accuratezza, aiutando i medici a prendere decisioni più rapide e a trattare i pazienti prima che i danni diventino permanenti. Il tempo è un fattore cruciale nell’ictus: più velocemente si interviene, minori sono i danni cerebrali”. Lo studio prevede di analizzare dati retrospettivi provenienti da esami Angio-TC di pazienti con sospetto ictus, confrontando le diagnosi tradizionali con quelle ottenute grazie al software. I risultati attesi includono una diagnosi più rapida, che potrebbe portare a interventi terapeutici più tempestivi e a una riduzione delle disabilità a lungo termine. Inoltre, l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe ridurre il carico di lavoro per i medici e i radiologi, migliorando l’efficienza dell’intero sistema sanitario e riducendo il rischio di errori.
“In sintesi, l’adozione di questo sistema di intelligenza artificiale potrebbe migliorare la qualità delle cure dell’ictus, ottimizzando l’utilizzo delle risorse sanitarie".
"L’introduzione dell’intelligenza artificiale nei nostri servizi sanitari - commenta il direttore generale Paola Bardasi - è un segno tangibile del nostro impegno verso una sanità moderna e accessibile. Attraverso tecnologie come la tomografia computerizzata a 128 strati, già operativa negli ospedali di Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Piacenza, e la nuova risonanza magnetica di ultima generazione, siamo in grado di offrire diagnosi più rapide e precise, riducendo i tempi di attesa e migliorando il comfort dei pazienti. Inoltre, progetti di ricerca innovativi, come quello sull’ictus ischemico acuto, sfruttano l’IA per ottimizzare i percorsi di cura in situazioni critiche. Questi sono solo alcuni esempi di come stiamo coniugando innovazione e professionalità per garantire alla comunità le migliori opportunità di cura, sempre mettendo al centro la persona."
"L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore sanitario – aggiunge Pilade Cortellazzi, direttore di Innovazione e ricerca, processi clinici e strutture accreditate - con applicazioni che spaziano dalla diagnostica avanzata alla medicina personalizzata; è sempre più integrata anche nella ricerca scientifica, accelerando per esempio lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie grazie alla capacità di analizzare enormi dataset biologici, identificare biomarcatori e simulare sperimentazioni cliniche con modelli predittivi avanzati. Queste innovazioni promettono di migliorare l'efficienza dei servizi sanitari, ridurre i tempi di diagnosi e personalizzare i trattamenti terapeutici. Tuttavia, resta ancora molto lavoro da fare per ridurre i bias insiti nei modelli di intelligenza artificiale e garantirne un uso equo e affidabile. L'Azienda Usl di Piacenza sta lavorando sul tema per farsi trovar pronta all'utilizzo di tale tecnologia garantendo sempre sicurezza, efficacia ed appropriatezza delle cure".
Tra gli organizzatori del convegno anche Dario Tedesco, professore di Igiene generale e applicata dell'Università di Parma, responsabile del programma aziendale di Telemedicina. “Sono orgoglioso di aver contribuito a questa iniziativa di altissimo livello. L’evento si è distinto per la partecipazione di Tina Hernandez-Boussard della prestigiosa Università di Stanford, che ha tenuto una lectio magistralis su un tema cruciale come l’applicazione responsabile dell’intelligenza artificiale in sanità. Inoltre, il convegno ha offerto una panoramica delle innovazioni implementate in Emilia-Romagna e ha valorizzato il contributo delle Aziende sanitarie della Regione, tra cui l’Azienda Usl di Piacenza”.