Salta al contenuto

Parlare di psoriasi significa andare oltre la pelle. Significa raccontare una malattia cronica che impatta profondamente non solo sul corpo, ma sulla qualità della vita, sull’equilibrio emotivo e sulle relazioni sociali di chi ne è affetto. Con questa consapevolezza si è svolto, nella Sala Colonne dell’ospedale di Piacenza, un convegno dedicato al tema della malattia psoriasica: psoriasi e artrite psoriasica, promosso dall’Associazione malati reumatici dell’Emilia-Romagna (AMRER).

L’evento ha riunito medici, infermieri e specialisti di diverse discipline, con l’intento di promuovere un confronto clinico e formativo sui molteplici aspetti della malattia psoriasica, in particolare sull’importanza della diagnosi precoce e della gestione multidisciplinare. L’iniziativa ha sottolineato il valore della collaborazione tra dermatologi, reumatologi e medici di famiglia, essenziale per affrontare in modo efficace una patologia complessa e spesso sottovalutata.

Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali e l’introduzione di Eugenio Arrigoni, responsabile di Reumatologia, affiancato dal collega e docente universitario Marco Sebastiani, in forze al reparto da circa un anno. Entrambi hanno evidenziato come l’artrite psoriasica, che colpisce fino al 30 per cento delle persone con psoriasi, rappresenti una sfida diagnostica non sempre immediata, a causa della varietà delle manifestazioni cliniche e del rischio di confusione con altre patologie reumatologiche.

Il convegno è poi entrato nel vivo con l’intervento di Massimo Gasperini, responsabile di Dermatologia, che ha illustrato gli aspetti clinici della psoriasi cutanea, ponendo l’accento sull’interazione tra sintomi dermatologici e impatto psicosociale. Le reumatologhe Ilaria Platé ed Elena Bravi hanno un inquadramento epidemiologico sull’artrite psoriasica e una panoramica aggiornata sulle opzioni terapeutiche oggi disponibili, comprese le più recenti terapie biologiche.

A seguire, il focus si è spostato sulle comorbidità associate, sul confronto clinico tra artrite psoriasica e artrite reumatoide e sul ruolo chiave della medicina generale, con l’intervento di Luigi Carlo Cella, medico di famiglia, che ha portato l’esperienza quotidiana della gestione integrata del paziente sul territorio.

La sessione conclusiva è stata dedicata al dialogo aperto tra i partecipanti, che ha visto un ampio coinvolgimento del pubblico e dei professionisti presenti, confermando l’importanza di momenti formativi come questo per rafforzare l’interdisciplinarietà e orientare la pratica clinica verso percorsi più tempestivi, coordinati e centrati sul paziente.

«Con questa iniziativa – ha dichiarato Arrigoni – vogliamo superare le barriere specialistiche, promuovendo una cultura clinica condivisa. Troppo spesso i pazienti con malattia psoriasica si sentono invisibili o fraintesi. La diagnosi tardiva non è solo un problema medico, ma umano. Il nostro obiettivo è cambiare questo paradigma».

A chiudere la giornata è stato l’intervento di Daniele Conti, direttore di AMRER, che ha evidenziato il ruolo fondamentale della formazione professionale come strumento per migliorare la vita delle persone con patologie reumatiche. «La malattia psoriasica – ha sottolineato – è spesso silenziosa, mimetica. Promuovere eventi come questo significa lavorare concretamente per diagnosi più rapide e cure più efficaci, a beneficio di noi pazienti».

Ultimo aggiornamento

07-06-2025 11:05

Non hai trovato quello che cercavi?

Segnala un problema e aiutaci a migliorare il servizio, oppure parla con noi.