La Cardiologia di Piacenza, da sempre all'avanguardia nel trattamento della fibrillazione atriale, ha introdotto l'innovativa tecnica dell’ablazione di fibrillazione atriale con il sistema a campo elettrico pulsato Farapulse, meglio nota come “elettroporazione”. Questa tecnica offre numerosi benefici rispetto alle terapie alternative (radiofrequenza e crioablazione), migliorando la prognosi del paziente, l’efficacia della procedura e la sicurezza dell’intervento.
La fibrillazione atriale è uno dei disordini più frequenti del ritmo cardiaco. Questa aritmia, spesso asintomatica, è riconducibile a una attività elettrica caotica nelle camere superiori del cuore denominati atri. Si tratta di una aritmia ad alto rischio di ictus e di scompenso cardiaco, per questo è importante che venga trattata tempestivamente e correttamente.
L’elettroporazione è una procedura non termica che si basa su campi elettrici pulsati che agiscono esclusivamente sulle cellule bersaglio senza determinare effetti termici sui tessuti interessati. È una tecnica non invasiva che consente di cicatrizzare e distruggere il tessuto che causa il battito anomalo.
È caratterizzata da un’elevata selettività dei tessuti, produce piccolissime lesioni che durano solo pochi secondi e salvaguarda interamente le aree di tessuto cardiaco non coinvolto nella ablazione, offrendo maggiori livelli di protezione e sicurezza rispetto alle tecniche alternative. Viene scelta rispetto ad altri trattamenti farmacologici per diversi motivi: offre un’alternativa per i pazienti che non rispondono bene ai farmaci e rappresenta una soluzione a lungo termine, poiché mira a interrompere l’attività elettrica anomala alla sua fonte.
Questo tipo di ablazione, minimamente invasiva, può migliorare la prognosi del paziente, riducendo i sintomi della fibrillazione atriale, come affaticamento e mancanza di respiro. Inoltre, può ridurre il rischio di complicazioni future, migliorando così la qualità della vita della persona.