Per travaglio e parto si intendono una serie di fenomeni che alla nascita del bambino.

Ogni travaglio e parto ha le sue regole, un suo corso, è unico e speciale. Anche la durata è variabile e dipende da donna a donna.

Si divide in:

  • fase prodromica
  • dilatante
  • espulsiva
  • secondamento

I tempi del travaglio sono scanditi dalle contrazioni e dalle pause.

La pausa, che dura circa 4 volte in più rispetto alla durata di una contrazione, è fondamentale nella dinamica e nell’esito positivo di un travaglio. I luoghi del travaglio e parto devono essere intimi e garantire sicurezza e senso di tranquillità. La donna deve potersi lasciar andare, abbandonarsi e affidarsi. Solo cosi si può garantire la produzione di ossitocina, oppiacei ed endorfine endogene a discapito della produzione di adrenalina.

Un travaglio può essere indotto o spontaneo

Al momento del travaglio sarete accompagnate in un box travaglio-parto che l’ostetrica/o vi faranno scegliere in base alla disponibilità del momento (sala gialla, verde, azzurra, bolle, lilla...)

La box che sceglierete sarà il vostro nido, dove sarete libere di muovervi, di poter usufruire dei benefici dell’acqua utilizzando la doccia o l’immersione in acqua o dove potrete adottare le posizioni che a voi risulteranno più antalgiche. I letti parto in nostra dotazione, sono di ultima generazione e in grado di aiutare e sostenere la donna che vuole adottare le posizioni a lei più congeniali.

Adottare le posizioni libere o comunque consigliate dall’ostetrica è importante per l’adattamento del feto nel canale del parto, per assicurare un buon scambio placentare e per favorire il passaggio attraverso il canale del parto del nascituro, e ciò è possibile anche se si è scelto di eseguire una peridurale.

Come raccomandato dalle linee guida internazionali è importante che accanto a voi ci sia un a persona della quale avete fiducia e che sappia sostenervi.

Nel nostro punto nascita cerchiamo di garantire il one to one, ovvero la presenza costante di un'ostetrica per tutta la durata del travaglio.

Durante il travaglio saranno monitorati, a intervalli programmati, o comunque in ogni momento in cui l’ostetrica/o o il ginecologo ravvedano la necessità, il benessere materno-fetale, i parametri, l’andamento e la progressione del travaglio, sempre nel rispetto dei tempi e informando la donna dei motivi e delle azioni che si andranno a compiere. Le donne in travaglio saranno invitate a idratarsi e se hanno voglia, a consumare generi di conforto, molto consigliati sono frutta secca, caramelle, o cibi solidi salati e semplici (che vi consigliamo di portare con voi).

Il parto può avvenire in diverse posizioni, accovacciata, litotomica, in piedi, sullo sgabello, in vasca, in decubito laterale, carponi, tutte posizioni che vi saranno consigliate da chi vi assiste in base a considerazioni legate alla progressione del feto nel canale del parto e del suo benessere o che sceglierete voi istintivamente.

Dopo il parto c’è il secondamento, ovvero il momento durante il quale viene espulsa la placenta. Prima del secondamento se c’è desiderio da parte della donna, condizioni cliniche appropriate e se è stato compilato il questionario durante la gravidanza, si può eseguire la raccolta di sangue cordonale.

Fondamentale durante e dopo il secondamento è il controllo dei parametri, la valutazione dei segni di benessere di madre e bambino e il controllo delle perdite di sangue della puerpera.

Fortemente raccomandato subito dopo il parto è lo skin to skin.

Pratica che sosteniamo fortemente nel nostro punto nascita e che salvo per particolari condizioni cliniche di madre e neonato deve essere svolta.

Lo skin to skin garantisce molteplici benefici: la regolazione della temperatura corporea, il controllo della frequenza cardiaca, la stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue, l’allattamento precoce.

Il piccolo viene posizionato sul corpo della mamma (o del papà se c’è richiesta), garantendo il contatto pelle a pelle, coperto da teli caldi, ma non avvolto. La testa sarà coperta da un cappellino e il viso sarà scoperto.

Nelle due ore che seguono il parto si cercherà di garantire il bonding, questo legame che aiuta la diade a superare il momento di transizione, di passaggio da dentro a fuori, abbracciandosi e stando cosi insieme. L’ostetrica/o si preoccuperà di controllare il benessere di entrambi con valutazione di parametri e osservazioni programmate durante le due ore in sala parto.

Al termine delle due ore madre e neonato sono trasferiti in reparto degenza.

Le donne sostenute e assistite da un ostetrica/o durante tutto il travaglio, hanno un’incidenza ridotta di richiesta di peridurale e di taglio cesareo.

C’è un potere che entra nelle donne quando partoriscono. Le donne non lo chiedono, ne vengono semplicemente invase.
Si accumula come nuvole all’orizzonte e passa attraverso di loro, portando il bambino con sé (Sheryl Feldman)



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