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Porta i colori di Piacenza lo studio dedicato ai percorsi oncologici ed ematologici, basato sull’analisi di dati reali per la riorganizzazione della Rete ospedale-territorio. Il lavoro è stato premiato come migliore comunicazione orale al 27° Congresso nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica di Roma, il più prestigioso appuntamento italiano dedicato all’oncologia.
La ricerca, dal titolo “Population health management and case management for innovation in oncology and hematology pathways. Data-driven strategies for the reorganization of the Hospital–territory network in the Piacenza health authority”, nasce dalla tesi di laurea magistrale di Marina Rizzi, infermiera case manager del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per pazienti con Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con l’équipe di Oncologia di Piacenza e ha visto il contributo di Monica Muroni, Gabriele Cremona, Lisa Groppi, Lara Muroni, Daniela Terzoni, Michela Sfulcini, Maria Luisa Galli, Ilaria Filati, Vincenzo Bonaventura, Stefania Politi, Enrico Forelli, Sara Castellani, Carmina Paradiso, Chiara De Santis, Alida Signaroldi, Valentina Riscazzi, Marzia Marenghi, Barbara Fedyniak e Chiara Citterio.
“Il ruolo del case manager mi ha sempre interessato, perché garantisce continuità assistenziale e percorsi davvero personalizzati – racconta Marina, ripercorrendo le tappe che l’hanno portata alla realizzazione dello studio – Ho quindi colto l’occasione della tesi di laurea magistrale per approfondire questo tema. Con il supporto di Monica Muroni, Gabriele Cremona e Ursula Corvi, già impegnati nello sviluppo di questa figura professionale, ho presentato l’idea al mio relatore dell’Università degli studi di Parma, Luciano Ferrari, che mi ha proposto di realizzare una mappatura sistematica delle prestazioni rivolte ai pazienti onco-ematologici. Il primo passo è stato ottenere l’autorizzazione del Comitato etico per poter procedere con la raccolta dei dati. Una volta ottenuta, abbiamo richiesto all'unità operativa Pianificazione e controllo dell'Azienda i dati provenienti dai principali flussi informativi regionali e aziendali. Sono state così estratte e analizzate oltre 7.000 prestazioni erogate tra l’anno 2021 e l’anno 2023, relative a specialistica ambulatoriale, schede dimissioni ospedaliere, accessi in Pronto soccorso, assistenza domiciliare integrata e hospice”.
Lo studio ha analizzato la rete oncologica piacentina per valutarne la capacità di rispondere ai bisogni della popolazione e verificare come il principio della prossimità delle cure trovi applicazione sul territorio. L’obiettivo è stato dimostrare che la presa in carico del paziente oncologico richiede un approccio integrato e multidisciplinare, in grado di garantire continuità assistenziale e un coordinamento efficace tra ospedale e servizi territoriali. La mappatura ha permesso di ricostruire i percorsi dei pazienti seguiti dal Day service onco-ematologico, evidenziando quali prestazioni richiedono, dove vengono erogate e quali distretti registrano il maggior numero di accessi. Questo metodo ha reso possibile verificare se le persone trovano risposta ai propri bisogni nel luogo in cui risiedono oppure se devono spostarsi altrove.
La figura del case manager oncologico è chiave per coordinare l’intero percorso di cura, facilitare la comunicazione tra professionisti, supportare il paziente e la famiglia e garantire continuità e appropriatezza. È un riferimento costante che aiuta la persona a spostarsi tra i diversi setting senza disorientamento e senza perdite di tempo.
“Analizzando i bisogni degli assistiti, l’Azienda ha recentemente introdotto la figura del case manager oncologico e avviato un progetto in collaborazione al dipartimento di Cure primarie e progettato grazie all’aiuto della dirigente delle professioni sanitarie Adonella Visconti per la delocalizzazione della medicazione degli accessi venosi centrali. Il progetto consente ai pazienti di effettuare queste medicazioni nelle Case della Comunità più vicine alla loro abitazione. Una scelta che riduce gli spostamenti e rafforza in modo concreto la prossimità delle cure”, conclude Rizzi.
Durante il congresso nazionale Aiom sono stati presentati altri poster assistenziali e clinico-assistenziali, tutti ritenuti meritevoli di pubblicazione, tra cui lo studio multicentrico sul contributo dell’Italia nelle sperimentazioni oncologiche firmato da Chiara Citterio dell’Ausl di Piacenza con i colleghi Stefano Stabile del Niguarda di Milano, Rossana Critelli del San Luigi Gonzaga di Torino, Alessandra Ferrari del San Matteo di Pavia, Giulia Ricci dell’ Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, Francesc Zepponi azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze e Francesca Fabbri del Dino Amadori di Meldola.
Nasce dalla collaborazione tra il dipartimento oncoematologico di Piacenza e Casa Iris il poster che analizza il disagio psicologico come sesto segno vitale nei pazienti malati di tumore firmato da Camilla Faverzani, Mariaelena Cinotti, Martina Maserati, Paola Guselli, Maria Pia Mezzi, Arianna Locca, Letizia Camilla Raffaelli, Elena Molinari, Suela Halilaga, Martina Vigevani, Gloria Bisotti, Sara Milazzo, e Alice Zainer.
Lo studio dedicato al cancro al pancreas in pazienti anziani è stato presentato da Elena Orlandi, Chiara Citterio, Rebecca Chinelli, Arianna Orcesi, Elisa Anselmi, Margherita Ratti, Patrizia Mordenti, Alessandra Riva e Stefano Vecchia.
Dalla collaborazione tra Ausl di Piacenza e Università di Parma sono nati i due studi: uno dedicato all’impatto del raffreddamento del cuoio capelluto nei pazienti trattati con chemioterapia per ridurre l’alopecia realizzato da Paola Guselli, Silvia Gazzola, Elisabetta Rossi, Nicole Cassinari, Carlotta Frighi e Gabriele Cremona; l’altro all’attività infermieristica all’interno del day hospital oncologico di Piacenza di Cremona, Citterio, Elisa Benedetti, Guselli, Faverzani e Giordano Volpato.
